La giornalista Paola Maria Raimondi ha partecipato per Profondo Viaggio & Alchemica Mistura all’ Edumotional tour Autunno, Bandiere arancioni a Rocchetta Sant’Antonio: aggiungi un borgo al tavolo, proposto dal comune di Rocchetta Sant’Antonio (Fg).

Ecco il racconto della sua esperienza.

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( Testo e foto di Paola Maria Raimondi )

Del viaggio attraverso i Monti Dauni ricordo -e ho portato a casa con me- innanzitutto il cielo: un cielo che ci ha regalato tramonti di una dolcezza liquida, un regno di nubi d’oro o una tempera blu nei mattini di sole.

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Il cielo di Puglia

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E il paesaggio: nei colori autunnali, dolci declivi e tavole di terra bruna, verde, ocra, dove le pale eoliche a tratti gli conferiscono un fascino surreale. 

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Il territorio che andiamo a conoscere è quello dei Monti Dauni. L’Appennino Dauno corre lungo la parte occidentale della provincia di Foggia e lungo il confine della Puglia con il Molise e la Campania. Si tratta di una zona prettamente collinare, con foreste di querce e di faggi, sorvolata dal volo rapido degli uccelli, dove spicca il nibbio.

A tras/portarci nel nostro giro di perlustrazione è il signor Nicola Mianozzi, col suo pulmino: sempre puntuale, disponibile e cortese.

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Il signor Nicola Mianozzi

 

ROCCHETTA S ANTONIO

Punto di partenza è il borgo caratteristico di Rocchetta Sant’Antonio, dove giungiamo la sera e dove sarò ospitata presso il B&B StradaLarga, gestito con estrema cura e gentilezza dalla signora Rosa.

Casa signorile di fine ‘800, ristrutturata nel rispetto dell’architettura originaria, ha camere spaziose ed eleganti, di una sobrietà raffinata, che rivela attenzione in ogni dettaglio.

I soffitti con le travi a vista, i mobili di legno scuro che sanno d’antico, il silenzio profondo che avvolge  ogni cosa; e l’ottima colazione, con prodotti naturali (basti pensare alle marmellate fatte in casa, o alle mele cotte preparate con premura), fanno di questa residenza un luogo perfetto per rilassarsi  dopo le escursioni nel territorio circostante.

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Ed eccoci a Rocchetta Sant’Antonio: la prima parte del nome le deriva dalla rocca normanna, la seconda parte si riferisce al santo patrono del paese.

Borgo di origini antichissime, con un bel centro storico dove troneggia la Chiesa Madre, numerose fontane, un castello cinquecentesco e vicoli silenziosi, ancora lastricati di grosse pietre.

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Situato al confine con la Campania e la Basilicata, dal 2012 è uno dei Comuni che ha ottenuto la Bandiera Arancione, perché,come recita la segnalazione del TCI :

“Località immersa in un contesto naturalistico di grande bellezza, si distingue per il suo centro storico caratteristico e ricco di elementi di grande interesse”

 

Il Castello d’Aquino, che risale al XVI secolo, sorge nella parte più alta del borgo e spicca su uno sperone di roccia, quasi un guardiano posto a proteggere l’agglomerato di case.

Con la guida del professor Sandro Forlè, storico appassionato, attraversando l’intreccio di viuzze che salgono e visioni via via prospettiche di case, piazze, strade, giungiamo all’antico castello. Ed è subito quiete.

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Il professor Sandro Forlé

 

 

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Il Castello d’Aquino

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Da qui si possono godere vedute ampie, indimenticabili, del paesaggio circostante, ma anche la rocca è di notevole interesse.

Edificata di fianco alla chiesa, da Ladislao secondo d’Aquino, feudatario di Rocchetta, è a pianta rettangolare, con tre torri in ciascun vertice. Le pietre calcaree di colore giallo ocra tipiche del luogo, si sono accese di oro nella luce del tramonto ed è stata emozione.

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La visita prosegue alla Cattedrale dell’Assunta, dallo stile barocco, provvista di una bella scalinata e un portale in pietra.

Una lapide con iscrizione in latino riporta la data di erezione della stessa: anno 1794.

Ha una facciata imponente, tutta da ammirare, come l’interno, con un coro ligneo, un organo e una tela di Scuola Napoletana.

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La facciata della Cattedrale

 

A circa  due chilometri e mezzo dal paese, in un mattino tiepido e brumoso, si visita un antico monastero dedicato a Santa Maria in Giuncarico, conosciuto dalla popolazione come “l’Annunziata”, all’epoca del medioevo proprietà dei frati benedettini.

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L’ “Annunziata”

Qui si celebrano diverse feste religiose. All’interno, dove si accede attraverso vani immersi nel buio e che risplende nella luce, una statua di scuola napoletana.

Attorno, la campagna, suggestiva nella quiete mattutina.

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La campagna, immersa nella quiete mattutina

Altro punto di interesse, che ci ri/porta alla vita contadina di un tempo prossimo (o remoto?) è la visita alla casa/granaio – edificio del 1800 –  del signor Ippolito, (già abitata dai suoi progenitori), che ci accoglie cordiale e che ci illustra ogni stanza con dovizia di particolari.

Facile risalire indietro nel tempo e immaginarci lì, nella grande cucina, tra utensili vari, ad accendere il fuoco nel camino…

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Un dettaglio dell’antica cucina

Oltre alle bellezze naturali ed artistiche, Rocchetta sant’Antonio e il suo territorio vantano (e ci permettono di gustare) autentiche eccellenze eno-gastronomiche del territorio.

Ma non dimentichiamo il tipico piatto di orecchiette, preferibilmente con le fave, servito in ogni ristorante che si rispetti; o il pastoso vino bruno “Nero di Troia”.

Dal 22 settembre al 14 ottobre, per 4 weekend, vengono organizzate, nell’ambito di Autunno Bandiere Arancioni, serate di degustazione dei prodotti e della cucina locali. Piatto da segnalare: il “pancotto”, tipicamente piatto povero, piatto contadino.

 

E che dire del (ormai mitico) Bar Leone?

Una capatina la sera, tutti insieme, per gustare il suo liquore di prugna, non può mancare.

E’ permesso centellinare la gradita bevanda, ma non “catturare” il segreto della sua lavorazione: questo resterà a Rocchetta!

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I gestori del Bar Leone

Facciamo la gradita conoscenza di Francesco Paolo Sansone, all’interno della sua piccola azienda artigianale di prodotti da forno.

Ci racconta che, dopo un tour di lavori nel settore della ristorazione, in giro un po’ per il mondo, ha deciso di dedicarsi alla produzione di scaldarelli al finocchietto, tarallini classici rocchettani, nonché di ottimi biscotti con mandorle tritate.

Ci mostra i moderni macchinari per la bollitura e la lavatura, ci informa che l’impasto ha l’80% di farina di grano duro, il 20%di farina di grano tenero, vino bianco locale, semi di finocchietto selvatico e sale; e l’immancabile olio extravergine d’oliva.

Ci tiene a farci sapere che segue ricette e metodi di lavorazione tradizionali…e l’assaggio lo conferma!

Impossibile salutarlo senza la provvista di una confezione di tarallucci, da assaporare con gusto!

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Francesco Paolo Sansone all’opera
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Un’eccellenza della gastronomia pugliese: i tarallucci!
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I deliziosi biscotti alle mandorle

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All’arrivo e durante tutto il periodo di permanenza a Rocchetta, siamo accolti e seguiti  dall’assessore per i fondi comunitari del comune Raffaele Mangino, cui facciamo riferimento; e conosciamo il sindaco Giulio Valentino Francesco Petruzzi, che ritroviamo spesso e che ci accompagnerà, attraverso prati erbosi, ad una delle ormai vetuste fontane del paese, dove -ricorda- si ritrovavano i bambini…

Le fontane “a bocca”, numerose, con un’acqua di piacevole freschezza, hanno nomi particolari: “fontana d’uva”, “fontana nuova”, “fontana r’ morc”; ma la più famosa è la “pescarella”, dagli effetti benefici e dal sapore dolciastro dell’acqua che ne sgorga.

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Un esempio di fontana a bocca

 

I due eventi importanti cui partecipiamo sono due: la riunione della squadra di calcio locale ”Foggia Calcio”, chiassosa colorata, di rosso e di allegria, davanti alla sede del Municipio; e, imperdibile, la conferenza stampa per la presentazione di un progetto, finalmente realizzato: una biblioteca “Ghianda di Comunità”.

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I ragazzi del “Foggia Calcio”
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L’assessore Raffaele Mongino

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Presenti le scolaresche del paese, il sindaco, alcune maestranze, insegnanti; e soprattutto, l’incisivo intervento di Loredana Capone, assessore Regione Puglia, approdata fin qui, non soltanto per presenziare alla riunione, ma per offrire agli studenti e ai presenti tutti, una magistrale lezione di civiltà, di cultura, di difesa e riscatto del Meridione d’Italia: riscatto che passa anche dalla lettura, dall’amore per il Libro.

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Loredana Capone, assessore Regione Puglia, insieme al sindaco di Rocchetta Sant’Antonio, Giulio Valentino Francesco Petruzzi

 

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Il sito ufficiale dell’ufficio del turismo di Rocchetta Sant’Antonio.

 

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