(aprile 2016)
A Marrakech, come ho raccontato nel post di presentazione di questa magica città, ho soggiornato nell’incantevole Riad di Antonia, una donna italiana che da qualche anno ha scelto di vivere in Marocco.
Leggendo il mio primo post di viaggio in Marocco, potete scoprire cosa sia un Riad.
Ho conosciuto Antonia dapprima virtualmente, tramite il sito di Workaway, dove cerca collaboratori per organizzare cene unite a piccoli eventi artistici, e poi, fra una chiacchiera e l’altra mentre programmavo il mio viaggio, ho scoperto che offriva ospitalità con Airbnb nel Riad preso in gestione nella medina di Marrakech.
Antonia è una persona piacevole, alla mano, che dispensa sorrisi e gentilezza conditi da una parlantina irrefrenabile e irresistibile, unita a una naturale disposizione all’ascolto.
Antonia mi ha offerto the alle spezie, mi ha aiutata a procurarmi una sim marocchina, mi ha accompagnata in una passeggiata al tramonto in Djemaa El Fna (il momento più bello per vivere questa piazza Patrimonio Unesco, lo ripeto!), mi ha fatto conoscere la Cooperativa Femmes de Marrakech nel Souk di Marrakech, mi ha aiutata ad acquistare le spezie per il the prima di ripartire per l’italia, e mi ha invitata a cena con lei e sua nipote, in un locale genuino e lontano dai circuiti turistici, la sera prima della mia partenza. Ma soprattutto ha donato gentilezza, supporto, e simpatia ai miei primi nuovi passi in Marocco.
Antonia ha già indossato diverse vite, e mi colpisce di lei il coraggio non comune di aprire sempre nuovi capitoli nel suo percorso, scegliendo, come nel caso di questa ultima tappa nordafricana, situazioni di vita non agevoli, e poco tranquille.
Essere una donna sola, per di più straniera, in Marocco, non è cosa semplice. Ancora meno a Marrakech.
E’ necessario armarsi di fermezza, pazienza e buon senso, per adeguarsi al modo di comunicare e rapportarsi del popolo marocchino, soprattutto se si è sole e l’intenzione è quella di crearsi una propria solida quotidianità. Come sempre, quando ci si immerge nella vita quotidiana di un Paese che ha una visione del vivere e una struttura della società diversa da quella a cui siamo abituati.
Antonia tratta con chi deve occuparsi dei lavori di ristrutturazione del suo Riad, parla in francese, non si lascia intimidire. Né dalle difficoltà, né dai comportamenti poco rispettosi nei confronti di una donna, con i quali le capita di imbattersi lungo la strada.
Antonia a volte è stanca, e ha voglia di ripartire, di prendere il largo verso altre mete, forse più morbide, meno “impegnative”. Ma poi resiste, e rimane, il tempo necessario a portare fino in fondo questa esperienza, che, come ogni cosa ci regala la vita, non ha regole prefissate e uguali per tutti: saprà solo lei quando è il momento di voltare pagina, e scrivere un altro capitolo della sceneggiatura della sua vita.
Ecco le immagini del Riad di Antonia a Marrakech, che offre tre posti letto nel cuore della Medina, oltre a piacevoli spazi comuni e una bellissima terrazza:
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Cosa ho imparato dall’Incontro con Antonia:
Avere coraggio, anche e soprattutto quando sembra che ne venga a mancare anche l’ultima goccia. Accogliere il cambiamento, per poi plasmarlo su misura di se stessi.
Avere il coraggio di essere donne, e di essere donne ed esseri umani indipendenti, che necessitano soltanto dei propri strumenti, per vivere nel mondo scegliendo di lasciare la firma del proprio passaggio.
Sono a Marrakesh . Mi sono fermata a parlare di “donne” con una ragazza locale in un bazar e mi ha parlato di Antonia con molta stima e affetto . Per questo ho fatto la ricerca e trovato questo articolo . Antonia sta facendo breccia ! Viva le donne nel mondo !
Giovanna
Cara Giovanna, leggo solo ora il tuo commento…!! Mi fa molto piacere che tu sia arrivata Antonia, e tramite lei, a me. Sì, viva le donne e il femminile creativo nel mondo! Buon Viaggio.