Alejandro Jodorowsky è un essere umano fuori dal comune, che ha fatto della propria esistenza al contempo un’opera d’arte e una scuola di crescita e guarigione.

Il libro La danza de la realidad (2001) è una splendida autobiografia creativa, che narra la sua infanzia nella sperduta cittadina  di Tocopilla, in Cile, dove i  genitori di Alejandro, di origini ebreo-ucraine, erano emigrati.

La danza della realtà - Jodorowsky
La copertina del libro “La danza della realtà” di Alejandro Jodorowsky

Nel 2013 il libro è diventato un film, con la regia dello stesso Alejandro Jodorowsky. Io ho avuto la fortuna di assistere all’anteprima di Berlino, alla quale Alejandro è intervenuto, con la sua bella energia, il suo carisma e la sua simpatia.

Il film è stato riproposto dalla Cineteca di Milano – Spazio Oberdan  nell’ambito di una rassegna speciale dedicata ad Alejandro Jodorowsky, nei giorni 8, 11 e 14 aprile di quest’anno.

La danza della realtà -Alejandro - Jodorowsky
La danza della realtà – la locandina del film

La sua infanzia, dolorosa e al tempo stesso incantata, è costellata da una serie di prove che per il piccolo Alejandro diventano materiale fertile per ri-creare la propria realtà, e fanno nascere in lui la consapevolezza che c’è sempre molto di più, oltre il velo.

La - danza - della - realtà - Alejandro - Jodorowsky

Secondo la filosofia indiana dell’Advaita, Maya (l’illusione) proietta nelle menti umane che vivono nell’ignoranza un mondo irreale dominato dal dualismo, velando la realtà dell’unità.

Qualcosa ci sta sognando“: sentire che la vita è sogno, e che se lo vogliamo possiamo essere registi del nostro sogno personale, aiuta ad alleggerire il peso sulle spalle dei giorni spesi nelle buie miniere dello spirito.

La - danza - della - realtà - Alejandro - Jodorowsky

Alejandro non vuole indottrinare, né indurre a scegliere un percorso spirituale; desidera soltanto  condurci, grazie alla sua arte, attraverso i sentieri di una dimensione che è alla portata di chiunque riesca a dilatare le pupille interiori insieme al muscolo del cuore: la Poesia.

“Tutto quello che sarai lo sei già….quello che cerchi è già dentro di te” .

La - danza - della - realtà - Alejandro - Jodorowsky

Uno dei compiti più importanti di ogni essere umano è essere artista della propria stessa vita, come insegna anche la pratica zen, che Alejandro ha portato avanti per lungo tempo.

Nel film un Alejandro adulto fa la sua comparsa nelle vesti di una sorta di angelo custode che accompagna e protegge il piccolo Alejandro attraverso la selva spinata di un’infanzia impegnativa, nella quale spesso si sente solo e diverso dalle persone che lo circondano, a partire dal padre iroso ma amato, con il quale vive un rapporto sofferto.

La danza della realtà è un’opera esoterica, che mostra come la vita di ognuno sia una matrioska onirica : una scatola che ne racchiude tante altre, di infiniti colori e contenuti, che si richiamano l’un l’altro in una corrispondenza sottile, spesso compresa solo a distanza di tempo.

Il film, dai colori saturi che ricordano quelli di un fumetto, è estremamente teatrale, e si gusta anche per la qualità delle immagini, piccoli quadri a se stanti fitti di rimandi simbolici. Del resto, Alejandro Jodorowsky è uno dei grandi maestri del surrealismo contemporaneo.

Racconta Alejandro Jodorowsky che la trasposizione filmica de La danza della Realtà, realizzata a ventitré anni di distanza dall’ultima opera (“Il ladro dell’arcobaleno”, del 1990), è stato anche un importante atto psicomagico collettivo che ha coinvolto  tutti i membri della sua famiglia e del suo albero genealogico,  a cominciare dal primo figlio, Brontis, che da bambino aveva sofferto per il rapporto con il padre: facendogli interpretare il ruolo di suo padre Jaime, Alejandro gli ha permesso di calarsi nei panni di colui che era stato a sua volta la fonte della propria sofferenza infantile.

Anche i genitori di Jodorowsky sono stati coinvolti nell’atto psicomagico: Sara, la madre di Alejandro, aveva accantonato il suo desiderio di essere una cantante lirica, e nel film Jodorowsky le regala il canto come strumento di comunicazione, facendola cantare ogni volta che apre bocca; il padre Jaime, che Alejandro ricorda come un uomo molto duro e violento, attraversa un viaggio di guarigione che lo trasforma, e gli consente di recuperare la sua umanità.

La - danza - della - realtà - Alejandro - Jodorowsky

L’arte per Jodorowsky è in se stessa un potente strumento di guarigione, e l’artista è come uno sciamano contemporaneo che grazie al suo talento porta sollievo all’umanità, mostrando la via da percorrere per sanare se stessi e la propria vita.

Se la psicomagia fa parlare l’inconscio attraverso il linguaggio che gli è proprio, ovvero quello della metafora, il film di Jodorowsky, e la sua opera in generale, è poesia  – e poesia del sogno – che prende letteralmente corpo, mettendo in scena le immagini che l’inconscio detta, attraverso il ricordo e le suggestioni emozionali.

Trovo estremamente prezioso il messaggio che Alejandro Jodorowsky trasmette quando, intervistato, esprime il suo disappunto in merito a quelle forme di puro intrattenimento che non ha altro scopo se non quello di un ritorno economico, spesso a discapito della salute mentale del pubblico al quale si rivolge: per Jodorowsky solo l’arte che cura, e che può portare beneficio sia a chi la fa che a chi la riceve in dono dalle mani dell’artista, ha ragione di essere.

La danza de la realidad è anche una possibilità che Alejandro si è concesso di tornare sul palcoscenico della sua infanzia e guarire tutte le ferite del suo bambino interiore, cambiando il copione del passato,  perché il futuro doni esistenze sanate a se stesso e a tutti i suoi discendenti.

***

La danza della realtà

Regia e sceneggiatura: Alejandro Jodorowsky
Musica: A. Jodorowsky, N. Méndez.
Interpreti: A. Jodorowsky, Brontis Jodorowsky, Pamela Flores, Jeremias Herskovits, Andres Cox, C. Jodorowsky.
Cile/Francia, 2014, 130’

Il trailer italiano:

 

In programmazione alla Fondazione Cineteca Italiana – Spazio Oberdan, viale Vittorio Veneto 2, Milano – 8, 11, 14 aprile 2017.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *