Il tempo scorre.

Ma cos’è, poi, il Tempo?

un’altra forma dell’Energia a cui scegliamo quale colore e ritmo musicale attribuire.

Berlino vive. Vibra. Cattura.

La percorro e mi percorre, disegnando sentieri sulla mia pelle interna,
come un fresco innamorato, nuovo ai miei lineamenti.

Fresco. Affresco.
Cercare di dipingere la complessità di una città è un’opera che richiede spazio,
e libertà di espressione.

A Berlino lavoro sulle immagini di un documentario di un’altra città,
Milano,
dalla quale fuggo e alla quale torno ciclicamente
perché racchiude radici di nascita e di inizio – ripresa del Viaggio.

ma cos’è, casa?

le persone, soprattutto.

che creano ramificazioni con i loro abbracci
anche a distanza silenziosa
a volte risuonante, nel silenzio
nonostante e attraverso

sono i luoghi che le accolgono, dove le abbiamo (ri)trovate
e nei quali hanno impresso forte
il loro odore.

Che possono rendere accogliente
anche l’ultimo avamposto del mondo.

E’ sapere che quelle strade
della stessa selva urbana
sono abitate da cuori in risonanza con il proprio.

Sono i luoghi interiori,
il nido caldo nel quale rannicchiarsi
con se stessi e su stessi

quindi sul Mondo.

La confortevole sensazione del quotidiano
del sentirsi in grado di muovere fluidamente i propri passi
in queste strade – non più – straniere.

Far crescere un progetto
e tenerne in caldo altri,
covati finchè le ali
siano pronte per spuntare.

Berlino offre questa possibilità,
senza l’ansia di dover correre
a dimostrare qualcosa.

Spazio aperto, pagina bianca.

Si può anche cancellare, e ricominciare daccapo.
Oppure tracciare linee nuove, partendo dall’apparente errore,
creando una forma inaspettata
diversa da quella che avevamo immaginato.

(Essenza: sugo di pomodoro e vino rosso

Colonna sonora: Satie early pianoworks

https://www.youtube.com/watch?v=rbQQkmPv0uE  )

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