( articolo a cura di Paola Maria Raimondi)

Il rapporto di Pinocchio con la lingua si instaura da subito: prima parla, poi c’è; c’è, prima che nel corpo, nelle parole.

Pinocchio - Latella

Questa ennesima, ma nuova, coraggiosa rappresentazione di Pinocchio, ad opera e per la regia di Antonio Latella (coadiuvato per la drammaturgia da Federico Bellini e Linda Dalisi), – quasi una  riedizione del fortunato, sempiterno capolavoro di Collodi -, è il risultato di un vero e proprio scavo nel terreno della lingua; una ricerca che va a riesumare, oltre al significato letterale delle parole, il significante, l’humus. Vale a dire il significato più intimo: i colori, le trame, i nodi, gli intrecci, gli squarci di un tessuto che ci racconta la storia.

E i personaggi escono dalle parole, sono portatori sani di ogni virus che emanano.

Per questo, la lingua non è soltanto parlata: qui è gridata, amplificata; si arrotonda e si moltiplica, viene ingoiata, masticata, digerita, rigettata.

Verità e bugia si alternano, si mescolano, si sdoppiano, diventano, più che mai, una lo specchio dell’altra. Anche i personaggi si rispecchiano, come punti interrogativi, sulla Vita; e Geppetto, che ha “partorito” Pinocchio, confessa alla fine:”…io non volevo un figlio, non ho mai voluto un figlio…”; e Pinocchio chiude il dialogo – e lo spettacolo -, con l’invito a  Geppetto:”…cresci…cresci…cresci…”.

Una neve di trucioli scende dall’alto, nel momento in cui il ciocco di legno prende anima e corpo.

Pinocchio - Latella

E’ un’epifania, la celebrazione di tutto ciò che è possibile.

Si muovono i personaggi sulla scena in una fantasmagorica irrealtà.

Reali e sovrani sono i sentimenti e il divenire incessante della vita.

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Produzione Piccolo Teatro di Milano

Drammaturgia: Antonio Latella, Federico Bellini, Linda Dalisi 

Regia: Antonio Latella

Scene: Giuseppe Stellato

Costumi: Graziella Pepe

Musiche. Franco Visioli

Luci: Simone De Angelis

Con: Michele Andrei, Anna Coppola, Stefano Laguni, Christian La Rosa, Fabio Pasquini, Matteo Pennese, Marta Pizzigallo, Massimiliano Speziani.

Piccolo Teatro Strehler, dal 19 gennaio al 12 febbraio 2017

 

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