Leonardo Royal Hotel Venice Mestre

Nel corso di due calde giornate di fine giugno siamo stati ospiti in anteprima del nuovissimo hotel Leonardo Royal Hotel Venice Mestre.

Eleganza, praticità, ed estrema comodità per la posizione strategica in cui l’hotel è collocato, a pochi passi dalla stazione dei treni di Mestre, dalla quale è possibile prendere un treno che in pochi minuti porta a Venezia Santa Lucia.

Leonardo Royal Hotel Venice Mestre fa parte della compagnia Royal Hotels, che conta 200 hotels sparsi in tutta Europa.

Leonardo Royal Hotel Venice Mestre offre ambienti eleganti e confortevoli, arricchiti dalle particolarità stilistiche del comparto royal, che pone particolare attenzione ai colori, ai materiali, alle atmosfere e ai profumi.

Le 244 camere annoverano 5 suites e le cosiddette Women friendly rooms, ovvero camere preparate con tocchi particolari dedicati alle donne che viaggiano da sole, che qui troveranno tutto l’occorrente per trascorrere un soggiorno rilassante, coccolate da piccole ma importanti attenzioni (ad esempio la piastra per i capelli e il phon, un elastico per i capelli e una maschera per dormire meglio, oppure una rivista da sfogliare, oltre al servizio in camera effettutato da personale femminile).

Feel good  è il motto dei Royal Hotels: come dice bene Andrea Doria, general manager di Leonardo Royal Hotel Venice Mestre, ospitare significa “curare, fare stare bene”; questo è innanzitutto l’obiettivo di un hotel di alto livello come il nuovissimo Royal Hotel Venice Mestre, ultimo dei quattro hotel della compagnia Royal Hotels presenti in Italia.

Mestre da scoprire

Il press trip organizzato in collaborazione con DDL Studio, è stato anche occasione per conoscere la città di Mestre, generalmente trascurata a favore di Venezia.

Quello attuale è un momento di risveglio per Mestre, città storica cinta da mura che per secoli è stata avamposto di difesa dai pericoli della terraferma per Venezia.

Come sempre, è buona usanza concedere ad ogni luogo la possibilità della scoperta; grazie all’accompagnamento da parte di una guida molto preparata, siamo stati condotti in una lunga passeggiata che dal quartiere delle case dei ferrovieri ci ha condotti, attraversando la parte moderna della città, fino all’affascinante centro storico di Mestre: piazza Ferretto, la Torre dell’Orologio, via Palazzo.

M9 – Museo multimediale del ‘900 italiano

Di straordinario valore culturale è stata la scoperta del Museo multimediale del ‘900 italiano – M9 : un museo multimediale dedicato alla storia del novecento italiano ad ampio raggio, in ambito storico, sociale, ambientale, politico e culturale. Un unicum nel suo genere e nel panorama italiano, che spicca nel novero dei musei del novecento dedicati principalmente all’arte contemporanea.

Il direttore del museo Marco Biscione ha presentato egregiamente il museo, guidandoci attraverso un accurato tour dei tre piani nei quali sono distribuite le diverse sezioni tematiche.

Per visitare in modo utile il museo è necessario organizzare con molta cura il tempo a propria disposizione, scegliendo le sezioni di maggiore interesse personale fra le otto a disposizione (Demografia e strutture sociali; Consumi, costumi e stili di vita; Scienza, tecnologia e innovazione; Economia, lavoro, produzione, benessere; Paesaggi e insediamenti urbani; Lo Stato, le istituzioni, la politica; Educazione, informazione formazione;  Che cosa ci fa sentire italiani).

L’avveniristico edificio che ospita il museo, che include un auditorium, un ristorante, alcuni negozi e una mediateca, è stato progettato dal prestigioso studio internazionale di architettura Sauerbruch Hutton di Londra, fondato da Louisa Hutton e Matthias Sauerbruch.

Il distretto M9, volto alla rigenerazione urbana che sta vivendo la città di Mestre, comprende, oltre al Museo del Novecento Italiano, altri sette edifici, un ex convento del XI secolo, e una struttura per uffici risalenti agli anni ’70.

Venezia, la fascinosa

Cosa dire di Venezia la fascinosa? Innumerevoli parole sono state già spese da poeti, letterati, viaggiatori e semplici turisti. Mancano ormai parole che la vestano in modo consono alla sua bellezza antica e riservata, che conquista il mondo intero.

Tornare a Venezia, emergendo alla luce baluginante dei canali che subito accolgono all’uscita della stazione di Santa Lucia, è una magia che si rinnova, un processo che smuove alchemicamente le acque interiori.

Accompagnati ancora dalla nostra guida, abbiamo visitato il sestiere (nome dato alle sei zone in cui anticamente erano divise le città: a Venezia si usa ancora questo termine al posto di “quartiere”) di Cannaregio, dove si trova il Ghetto Ebraico di Venezia, esplorando angoli nascosti (e ritrovati, come il piccolo giardino nascosto), la sinagoga (introdotta, insieme a cenni sulla cultura ebraica, da una preparatissima giovane guida), e le vie del ghetto più antico d’Europa.

Chi conosce davvero l’etimologia della parola ghetto, il suo autentico significato?

Ghetto era la parola che designava in origine la zona di Venezia assegnata nel 1516 agli Ebrei. La parola ghetto deriva dal dialetto veneziano “geto” che stava ad indicare la fonderia, ovvero il luogo dove si “gettava” il metallo: nella zona dove fu concentrata la popolazione ebraica a Venezia si trovava infatti una fonderia. Gli Ebrei Aschenaziti di origine tedesca storpiarono poi la parola in gheto.

Venezia è stata da sempre città multiculturale, fin dal 1300 abitata da una molteplicità di popoli, di cui i diversi fontego o fondaci (ovvero i magazzini pubblici commerciali, spesso basi commerciali delle varie etnie che vivevano a Venezia), sono testimonianza.

Una incursione nel ghetto di Venezia è un’ottima occasione per andare in profondità nella conoscenza di una delle città più celebri al mondo, e maggiormente vive nell’immaginario dei turisti e dei viaggiatori di tutto il mondo, ma che spesso viene solo assaggiata superficialmente.

Vale la pena sfogliare Venezia in ogni sua sfumatura, camminandola lentamente e andando così oltre i cliché e ogni luogo comune, in tutti i sensi.

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