Quando ho letto l’annuncio del fotografo Ugo Baldassarre in un gruppo dedicato ai travel bloggers non ho avuto alcuna esitazione, e l’ho subito contattato: Ugo cercava un compagno di viaggio per una spedizione nelle Murge, fra Puglia e Basilicata, con l’obiettivo principale di partecipare alla Festa della Bruna, e condividere punti di vista diversi dal suo. Pugliese di origine ma cresciuto a Matera, Ugo da qualche anno raccoglie materiale fotografico sulla più sentita festa religiosa dei materani.

Viaggio - fotografico - fra - Murge - e - Matera
Il fotografo Ugo Baldassarre

Gli accordi sono stati presi in breve tempo, e con facilità: saremmo partiti da Parma (dove Ugo attualmente vive) il 29 giugno, per arrivare nella campagna di Altamura dopo un viaggio attraverso metà delle regioni d’Italia. In Puglia avremmo incontrato altri due compagni d’avventura, Daniele e Andrea, in arrivo dal Lazio per partecipare anche al workshop di ritratto fotografico che Ugo avrebbe condotto il giorno successivo al nostro arrivo.

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Contrada Parisi è una piccola frazione di Altamura, immersa nella campagna delle Murge, così particolare e ricca di selvatica bellezza che ha superato ogni mia aspettativa: gli occhi sono rimasti sgranati e rapiti dalla fascinazione dei suoi lineamenti per tutto il tempo del viaggio.

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Ulivi di Puglia
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Un ritratto dell’altopiano delle Murge, incorniciato dalle fervole
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Una vegetazione ricca di sfumature da contemplare
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Passeggiata al tramonto in Contrada Parisi

Qui ho scoperto le fervole, piante dal sapore metafisico che in primavera si vestono del giallo del loro fiore, e in estate diventano raggi di rame.

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Uno dei tanti “ritratti di fervole” scattati nelle Murge

Ho ammirato il piccolo orto della signora Nina, la mamma di Ugo, una donna davvero particolare e grande viaggiatrice (negli anni in cui insegnava inglese commerciale a scuola, lei e suo marito erano soliti compiere insieme ai figli lunghi viaggi in macchina attraverso l’Europa), a cui fanno compagnia un ulivo e due alberi di fico, uno dei quali “figlia” grossi e saporiti fioroni.

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Nina, la mamma di Ugo, cura i suoi fiori
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Frutti dell’orto
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Un cesto pieno di fioroni

Durante i frequenti viaggi in macchina attraverso la bellezza del Parco Nazionale della Murgia ho contemplato cieli carichi di soffici nuvole barocche, adagiate su un cielo della tinta azzurro saturo dell’oceano, mentre la terra sotto la volta celeste sfavillava dell’oro del grano e dell’erba bruciata dal sole, che sfumava nel verde intenso degli ulivi, e nel color ruggine delle zolle smosse dal lavoro umano.

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È stato un viaggio intenso, concentrato come il sugo dei pomodori della campagna pugliese: il tempo è parso avere una durata doppia rispetto ai giorni effettivi che hanno unito il momento dell’arrivo con quello dell’inevitabile ripartenza. Accade questo, quando si vive profondamente nel momento presente, curandosi solo degli istanti che accarezzano i nostri occhi lungo il cammino.

Abbiamo visitato la città del pane, Altamura, la deliziosa Gravina, considerata una Matera in miniatura, Molfetta e il suo lungomare ammantato dalle ombre della sera, e infine l’unicità di Matera, città di tufo e pensieri avvolti da ragnatele argentate.

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Altamura
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Gravina
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Molfetta
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Matera

C’è stata poi un’incursione estemporanea a Castel del Monte, luogo esoterico di grande suggestione noto per la sua forma ottagonale che, arroccato su una piccola altura, domina la fiorente campagna pugliese.

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Castel del Monte

Un viaggio deve essere assaporato con tutti i sensi, quindi anche con il gusto: ho sempre preferito i cibi genuini e caserecci alla sofisticata haute cuisine, e qui ho trovato – è proprio il caso di dirlo – pane per i miei denti: non saprei cosa scegliere di suggerire come primo assaggio a un ipotetico viaggiatore straniero, fra il pane di Altamura, la celebre focaccia pugliese, l’olio d’oliva dorato,dalla consistenza pastosa e dal sapore rotondo, o il vino dal gusto forte e penetrante. Per non parlare dei fioroni, che ho assaporato quasi interi, frutto e buccia, lasciando che i morbidi semini rosati si sciogliessero in bocca.

A Matera ho avuto occasione di assaggiare la cialleddda fredda, una gustosissima insalata di pane, cipolle, pomodorini e olive, condite con olio, sale e origano: uno di quei piatti contadini che sono fra i più sani e saporiti della cucina italiana…..inoltre la cialledda è vegana!

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La cialledda, servita in un piatto di ceramica caratteristico dell’artigianato lucano

 

È stato un viaggio di cammini, visioni condivise e modellate dalla luce, dagli occhi e dalla macchina fotografica: il processo di alchimia contemporanea che è la fotografia offre agli occhi di chi guarda il risultato dell’unione fra il paesaggio del mondo e i nostri paesaggi interiori.

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