In una bella serata di fine primavera, nella suggestiva cornice dell’Estate Sforzesca al Castello Sforzesco di Milano, Corrado D’Elia ci traghetta nei gironi dell’Inferno dantesco.

Dante, Inferno. La locandina dello spettacolo.

Non una semplice lettura scenica, ma un vero e proprio viaggio alla scoperta dei significati esoterici nascosti – l’etimologia della parola esoterismo indica la conoscenza destinata ai soli iniziati, misteriosa per i più –  dei canti dell’Inferno, e della Divina Commedia di Dante Alighieri in generale.

Un affascinante percorso nella numerologia – lo studio mistico dei numeri e della loro simbologia – che sottende alle tre cantiche dell’opera dantesca, nelle quali ad esempio il numero sacro 3, simbolo di un percorso iniziatico, ritorna più volte (La Divina Commedia è composta di 3 cantiche formate da 33 canti l’una, la cui somma dà 99, multiplo di 3); ma non solo: la Divina Commedia  racchiude nelle sue immagini poetiche una energia vibratoria arcaica, grazie al potere dei versi e delle parole che la compongono, evocando significati velati e profondi.

Lo scrittore René Guénon nel 1925 pubblicava un testo intitolato L’ésotérisme de Dante, nel quale trattava il tema di un messaggio nascosto nel poema dantesco, ipotizzando che Dante Alighieri fosse stato membro di un ordine iniziatico.

“O voi ch’avete li ‘ntelletti sani, mirate la dottrina che s’asconde sotto ‘l velame de li versi strani”

Così cita il canto IX (61-63) dell’Inferno, rivolgendosi probabilmente ai cosiddetti iniziati, che soli potevano essere in grado di penetrare oltre il velo dell’esoterismo dei versi danteschi.

Corrado D’Elia alterna intense letture interpretate dei canti dell’Inferno alla presentazione dei loro protagonisti e all’illustrazione dei simboli che recano con sé: grazie all’alchimia della Poesia pura affiorano nella dimensione atemporale della coscienza umana spunti utili per i contemporanei che sappiano ascoltare con l’udito interiore.

Un Viaggio di Conoscenza nell’universo poetico, culturale ed esoterico di Dante Alighieri è cammino speculare nella nostra stessa vita; lo spettacolo di D’Elia ne è una efficace e riuscita dimostrazione, chiara e appassionante al tempo stesso.

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Credits:

progetto e regia Corrado d'Elia
con Corrado d'Elia
assistente alla regia Sabrina De Vita
tecnico luci Christian Laface
ideazione scenica e grafica Chiara Salvucci

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