Dunque mettiamo piede a terra. Prima io, poi F.
In qualche rocambolesca maniera ci mettiamo in contatto, ci troviamo, ci ri-abbracciamo.

Dopo qualche tentativo troviamo il bus giusto per arrivare alla nostra destinazione:

 Paleokastritsa, in greco Παλαιοκαστρίτσα, “piccolo vecchio castello”
(ovvero Angelokastro, a 25 km da Corfù Town, lungo la costa)



…ma prima c’è una parentesi di una piccola colazione in attesa del secondo bus che ci porti al nostro appartamento, e l’incontro con un ragazzo che parla italiano: mi conquista mostrandoci la foto della sua cagnolina sul cellulare. La bellezza della semplicità.

Nel frattempo, due signore alla fermata del bus tentano, una in greco stretto e l’altra in un italiano sbocconcellato, di proporci l’affitto di camere e case sull’isola.

Alla fine, riusciamo a partire. E intanto, abbiamo già respirato le prime boccate di aria greca.


Al ristorante Delfini un signore che parla qualche parola di italiano (e poco inglese) ci accompagna con il suo furgoncino (una in braccio all’altra senza temere assalti di vigili che qui sembrano non essere stati inventati) al nostro appartamento.
Si arriva salendo una scala, e facendo un pezzettino a piedi che costeggia altri appartamenti.
Davanti a quella che sta per diventare la nostra casa vedo grappoli d’uva invitanti, arrampicati sul divisorio fra la nostra e un’altra casetta. Si respira l’aria di un mare talmente vicino da udirne l’eco.

La parola chiave è B l u .

Ricordo di aver pensato di aver visto raramente un mare di quel colore.

Profondo B L U.


Blu come gli occhi 
di un iris
adagiati sul cielo


La mia esplorazione ha inizio subito. 
Non sto nella pelle, ho bisogno di far respirare la mia pelle, muovendomi. 
Esplorando,scoprendo, perdendomi.
Così faccio, dopo il tempo di una doccia.


Scopro la piccola spiaggetta vicina al nostro appartamento. 
Affollata della folla agostana.

Il mio sguardo è chiamato dalla pubblicità di un concerto jazz e un altro di musica greca tradizionale. 
Golosità per lo spirito.

Il mare scintilla, sbarluccica, sorride a bocca aperta sdraiato a fianco dell’isola.

Il mio corpo deve racchiudere una percentuale di acqua più alta di altri esseri umani, se la sola vicinanza del mare ha sempre un influsso così profondo su corpo e spirito.

Scopriamo che per girare l’isola avremo bisogno, a scelta, di: una macchina,un motorino, una bicicletta.
La scelta cadrà sulla bicicletta.


***


Significato esoterico dell’Acqua

L’acqua rappresenta il femminile.
è flessibile e ricettiva.
Sa cambiare la propria forma seguendo il proprio flusso,
aggirando gli ostacoli e ri-modellandosi di conseguenza.
L’acqua è (in) continua Trasformazione.
Nasciamo nell’acqua del ventre materno, e attraverso l’acqua avviene il rito di passaggio primo, 
l’iniziazione primordiale dell’ingresso nel Mondo.
L’acqua è al terzo posto nella Teoria dei Quattro Elementi:
il movimento  della sua struttura è quello di un triangolo equilatero rovesciato,
con il vertice verso il basso.
Le sue virtù sono la calma e la temperanza.
Come punto cardinale è l’ ovest.
Come stagione è l’ autunno.



Πρωτεύς (Proteo), figlio di Oceano e Teti,
divinità marina e oracolo, ha il potere della trasformazione della forma.
Dal suo nome nasce il termine proteiforme.

(Proteo, incisione del 1531)


Heinrich Khunrath attribuisce al “mercurio nostro” il nome di Proteo, il vecchio acquatico della mitologia greca soggetto a eterna trasformazione, <<che ha la chiave per accedere al mare […]e potere su ogni cosa, il figlio di Oceano che si trasmuta e trasfigura in molteplici modi>> (Vom hy-lealischen Chaos, Francoforte, 1708).
Chi riesce a catturarlo e a trattenerlo può compiere opere meravigliose.
(fonti: mitiemisteri.it // “Il Museo Ermetico – Alchimia e Mistica“, Alexander Roob)
***
Il mare è tutto azzurro
Il mare è tutto calmo.
Nel cuore quasi un urlo
di gioia; e tutto è calmo.

(S.Penna)









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