Il mio progetto nasce nel 2017, quando inizia la mia collaborazione con il Festival International Cinéma et La Mer a Mirleft, nel sud del Marocco.

In questa occasione sono coinvolta negli incontri con le scuole primarie e secondarie, dove mi viene chiesto di condividere la mia visione della fotografia con bambini e ragazzi.

Mi accorgo subito del grande interesse che studenti e insegnanti dimostrano non solo per la fotografia, ma anche per il messaggio che, attraverso questo strumento, cerco di veicolare: l’importanza della cura del pianeta Terra e di nutrire la meraviglia, aprendo gli occhi sulla Bellezza che ci circonda.

Alla prima esperienza ne seguono altre, e ogni volta capto la stessa fame di arte e cultura, insieme al desiderio di approfondire un ambito di studi del tutto trascurato nelle scuole del Marocco, quale è quello artistico.

Le immagini di questo reportage sono state scattate nel corso della mia esperienza più recente, avvenuta nel settembre 2019 al Lycée Hassan I di Sidi Ifni, dove, insieme al regista Daoud Aoulad-Syad e al filmmaker Abdelhadi Azrhirh, ho incontrato studenti e insegnanti, e al tempo stesso ho avuto la possibilità di visitare gli spazi di una scuola la cui pianta si ispira alla forma di un aereoplano, ascoltando la vita che in essa scorre ogni giorno, insieme ai piani di volo di chi la abita.

Moha Aitali è il preside del Lycée Hassan I di Sidi Ifni. Parla spagnolo, retaggio dell’epoca della colonizzazione spagnola che durò fino al 1969. Con la sua guida ho potuto visitare gli spazi interni ed esterni della scuola, la cui pianta ricorda quella di un aereoplano.
Gli interni della scuola sono decorati sui toni del bianco e del blu, che evocano le tonalità pastello della cittadina di Sidi Ifni.
Nell’aula insegnanti, oltre ai divanetti per condividere i momenti di pausa, si trovano gli armadietti per riporre  gli oggetti personali.
Il preside mi mostra una antica mappa della scuola, aiutato da uno dei due segretari amministrativi.
Gli spazi esterni della scuola sono ampi ed ariosi, dedicati in gran parte alle attività sportive.
L’ora delle attività aerobiche, in pieno svolgimento, non viene disturbata dalla mia incursione a sorpresa.
Ragazzi e ragazze condividono un momento di ricreazione dopo gli allenamenti.
Gli spazi della scuola appaiono vissuti, ammantati da una sorta di poesia.
Ogni ragazzo ha la sua personalità, qui come ovunque nel mondo: c’è chi è solitario, e chi ama integrarsi nel gruppo.
Foto di gruppo con l’insegnante di educazione fisica.
Ho chiesto alla professoressa di educazione fisica di scattarle un ritratto, da sola. Ha accettato, con molta naturalezza.
Il preside Moha Aitali insieme al contabile scolastico, nei corridoi della scuola.
Un momento dello svolgimento del workshop condotto dal regista marocchino Daoud Aoulad-Syad.
Insegnante e studenti ascoltano insieme, con lo stesso profondo interesse.
Durante gli incontri i ragazzi ascoltano con grande curiosità, e spesso prendono anche appunti.
Un momento dello svolgimento del workshop condotto dal regista marocchino Daoud Aoulad – Syad.
I ragazzi marocchini si prestano sempre con grande piacere a farsi fotografare, e spesso sono i primi a chiedere di essere ritratti, il più delle volte insieme alla fotografa.
Fotografare sorrisi è sempre un dono reciproco.
Gli spazi esterni della scuola, allegri e colorati, grazie anche ai murales realizzati dalla professoressa di educazione artistica.
Un dettaglio dei murales in stile naïf dipinti sui muri esterni dell’edificio scolastico.
In Marocco ritrovo spesso geometrie e colori che appagano lo sguardo.
“I don’t like my life”: una testimonianza anonima dei turbamenti interiori di un adolescente. In Marocco come nel resto del mondo.
Il professore Mohamed El Marakchi mi ha rivelato di essere anche giornalista, oltre che insegnante, e mi ha promesso che scriverà del mio intervento nella sua scuola.
All’uscita da scuola i sorrisi vengono lanciati oltre il portone di ingresso.
Verso casa. A Sidi Ifni, dove ogni angolo parla di mare.

 

Ed ecco alcune immagini del mio breve, ma intenso intervento sulla fotografia come strumento di Presenza al mondo, insieme ad Abdelhadi Azrhirh, che come sempre è un aiuto prezioso per tradurre le mie parole dall’inglese all’arabo.

Grazie dal profondo del cuore a tutti i ragazzi, al professor El Marakchi (autore delle prime due foto qui sotto), e al preside, il signor Aitali.

16 thoughts on “Nutrire cultura -incontro al Lycée Hassan I di Sidi Ifni”

  1. Che esperienza splendida. Deve essere qualcosa di emozionante. Ciò ti fa onore e non smettere di fotografe e catturare questi momenti da condividere, assolutamente, con noi.

  2. Un articolo molto interessate che ci offre uno spaccato di vita quotidiana. Dev’essere stata un esperienza molto emozionante.

  3. Grazie per aver condiviso con tutti noi questa tua esperienza che offre uno sguardo amplio su una parte del mondo diversa dal nostro quotidiano

  4. Mi piace molto il tuo approccio e il tuo modo di “osservare” il quotidiano con la tua macchina fotografica. Il sorriso dei ragazzi è universale e apre il cuore.

  5. Mille grazie alla signora Gaia Luce per questo articolo molto interessante. In qualità di direttore della Hassan I High School, Gaia Luce, con il suo team, ci ha fatto vivere una giornata artistica per eccellenza e ha seminato l’anima dei nostri studenti e insegnanti presenti o trovato germi d’arte con parole, gesti o contatti, il che ci mostra che è impossibile vivere senza arte. Mille grazie ancora alla signora Gaia Lucle e al suo team. Sono sempre alla tua disponibilità. Un bacio così forte

  6. Mi ha fatto sorridere questo post e mi ha riportato ai miei giorni in giro per il Marocco. Un progetto davvero bello, finalmente un post reale su un paese che ha molto di più da raccontare del the alla menta. Complimenti anche per il resto del blog. Appena scoperta, ma ti seguo con piacere 🙂

  7. deve essere stata una bellissima esperienza molto emozionante….. grazie anche per aver condiviso con noi le foto…..

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